Saluto al Papa Francesco a Qaraqosh
Rivolto dal Patriarca di Antiochia dei Siri
Ignazio Youssef III YOUNAN
7 marzo, 2021
Santità,
Benvenuto nel nome di Cristo, nostro sommo Pontefice.
Mi permetta di dire qualche parola in italiano:
OggiSua Santità ha visitato Mossoul, dove la vechia cità fù distrutta, dove sono le nostre chiese e dove ha dato il suo discorso, nel cosi detto « cortile della chiesa » dove era la nostra Catedrale del Immaculata distrutta, viccino alla chiesa anche dei siri ortodossi, e l’unico prete retournato a Mossoul per reconstrure la sua parroccia e la sua chiesa, padre Emanuel Kallo, Le ha adatto qualche parola di benvenuto. Padre Kallo è il parroco della nostra chiesa siro cattolica.
Mi permettaSantita di parlare in arabo, perche purtroppo l’italiano none è ben capito, eccetto per la vostra delegazione, le loro Eminentissimi Cardinali, Eccellentissimi arcivescovi e vescovi, e bravi sacerdoti e laici che l’hanno accompagnata in questa visita storica e molto coraggiosa.
AncheLe presento i mei confratelli padri del Sinodo, e i sacedroti par la major parte furono sradicati sette anni fa da questa città siro cattolica.
Santissimo Padre,
La follache Le ha detto il benvenuto è una parte di quei cristiani che furono sradicati anni fa, dalle loro case di Qaraqoch, Bartella, Baashika, Karemless, e di altri villaggi della Piana di Ninive. Noi accogliamo Sua Santità oggi, come i Niniviti accolsero “Giona, il predicatore della verità”, «secondo la nostra tradizione siriaca: ܟܳܪܽܘܙܳܐ ܕܰܫܪܳܪܳܐ ܐܰܝܟ ܝܰܘܢܳܢ» che l’ha convertita a Dio. Tra di noi ci sono anche alcuni nostri vicini: Musulmani Arabi, Kurdi, Shahbak, Turcomani, Yesidi e Kakaïs. Una comunità multi-religiosa e multi-etnica, che ha cercato nel passato di convivere in pace.
Qui, nella Piana di Ninive, terra biblica, in quel mese di agosto 2014, tutti i cristiani, coi loro vescovi, sacerdoti e religiose, furono, a causa della loro fede, sradicati dalla loro terra e costretti a cercare rifugio in Kurdistan. Questa stessa chiesa siro-cattolica «Al-Tahera», dedicata a Maria Purissima, il più grande santuario cristiano costruito dai parrocchiani in Iraq, fù, come molte altre chiese, profanata e per metà bruciata dai jihadisti terroristi. Sua Santità mi permetta di ringraziare Sua Eminenza, Segretario di Stato. Che ci aveva visitato due anni fa, « quando la nostra chiesa era ancora nera per l’incendio criminale ».
Colla Providenzadivina e la sollecitudine paterna di Mar Youhanna Boutros Mouché, Gerarca di quest’arcieparchia e coi sacrifici dei suoi fedeli Sacerdoti e Suore, molti sono ritornati dopo la liberazione delle loro case allora distrutte o bruciate. Siamo fieri che, malgrado gli orrori della persecuzione, i Cristiani qui presenti, con i loro famigliari profughi nei paesi lontani, sono rimasti fedeli al loro incrollabile amore per il vangelo di pace e giustizia, sull’esempio dei loro eroici antenati.
Graziea Dio e alla solidarietà delle Organizzazioni Cattoliche di Carità, in particolare "L'Aiuto alla Chiesa che Soffre", "L'Oeuvre d'Orient", "The Knights of Columbus", oltre al contributo del governo Ungherese, siamo riusciti a ricostruire una buona parte delle chiese e case distrutte. Continuamo ad incoraggiare I nostri fedeli a far ritorno, sperando “contra spem” in un future di convivenza degna e pacifica.
Dalprofondo del nostro cuore ringraziamo la Sua Santità, per questa Sua visita storica, che ci consola dai nostri tormenti, ci incoraggia a rimanere radicati nella nostra terra e ci ispira la perseveranza a testimoniare con coraggio Cristo Risorto.
Santo Padre, invochiamo la Sua benedizione.
Ignazio Youssef III YOUNAN
Patriarca siro-cattolico di Antiochia
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